29 luglio 2009

Ti estì.

Esiste un tipo di disagio che non può essere inserito all'interno della categoria delle nevrosi ma che si sviluppa fondamentalmente a livello esistenziale.
Esso si avverte allorché si sente coscientemente il bisogno di riflettere sul proprio stare al mondo e chiarificarne il senso, le condizioni, le opzioni, le prospettive.
Questa dimensione non può essere definita nevrotica per un motivo: essa si muove a livello di coscienza.
Non sempre, tuttavia, ciò che si trova a livello conscio trova spazio nella riflessione individuale o di gruppo.
Di più, spesso anche ciò che si muove a livello conscio non emerge all'attenzione o viene investito da una sorta di "rimozione consapevole" che può essere sintetizzata nella frase "andiamo avanti, prima o poi passerà".
Questa rimozione consapevole si pone agli antipodi della frase chiave della chiarificazione. Il "ti estì" dei greci: che cos'è?
La domanda sul "che cosa" non si inserisce nel processo psicologico ma resta strettamente legata alla funzione della riflessione di tipo filosofico esistenziale. Anzi, la fonda.
Tale riflessione opera sì nell'area del razionale ma investe anche l'elemento emozionale conscio, l'elemento sentimentale e quello intuitivo.
Il percorso tende a ricollocare nella forma della logica tali elementi per, appunto, chiarificarli, riordinarli, renderli coerenti all'esistenza, (re)inserirli in un orizzonte di senso che consenta all'individuo di (ri)posizionarsi all'interno della propria esistenza e della relazione umana che vive.
Lo stesso vale per i gruppi (famigliari, di lavoro, associativi, scolastici) consentendo attraverso l'analisi filosofica di chiarificare le opzioni del gruppo, mediarle con lo sviluppo dei singoli, fino a riportare il gruppo stesso nelle condizioni di (pro)seguire la sua funzione.
Il percorso di analisi filosofica si sviluppa nella primaria forma del dialogo filosofico inserendo, secondo necessità, elementi funzionali all'obiettivo e/o ai soggetti, quali ad esempio la lettura filosofica di testi, la drammatizzazione di gruppo, la dinamica percettiva e altri.

Nessun commento: